Ufficio del Nucleo:
Scena 1 – Le 14:05:
Il richiamo della Custode in tacchi.
Gli uffici del Nucleo, a quell’ora, erano avvolti dal tipico ronzio post-pranzo:
stampanti che respirano come vecchi polmoni,
il distributore di caffè che sputa capsule a ritmo casuale e colleghi che scrivono email come se stessero battendo sentenze di condanna.
Giancarlo, il Boss, era fuori “per commissioni”
– che in gergo aziendale significa tornerà con sacchetti del supermercato e un preventivo mai richiesto.
Silvia, responsabile social e portatrice sana di piani discutibili, tamburellava le dita sul cellulare con la precisione di un pianista da cabaret.
Sapeva che Roberto, il suo fidanzato, era bloccato in aeroporto con l’auto sequestrata dal parcheggio.
Un dramma… per lui.
Per lei era un’opportunità.
Si avvicinò alla scrivania di Thomas
– un ragazzo con ricci ribelli, felpa troppo grande e la postura di chi teme il mondo ma teme di più la propria casella di posta. «Thommy…»
disse con un sorriso da Custode in tacchi a spillo,
«stamattina ho pensato a te.»
Quando una donna in ufficio ti dice così, o ti licenziano,
o ti chiedono di reinstallare Windows.
«Se fai questa call per me, stasera birra insieme.
Ti spiego… l’algoritmo dei miei tacco 12.»
Thomas, che aveva passato l’ora precedente a rinominare cartelle ‘progetto_finale_vero_questa_volta’, sbiancò.
«Io? In videochiamata con lui? Silvia, ieri ho programmato la macchinetta del caffè per fare cioccolata al posto di caffè.
Il Boss ha detto “Geniale” ma non farlo mai più…»
Scena 2 – Le 14:30:
Il patto con l’ingenuità
Silvia, senza lasciare scampo, gli bloccò il mouse con un dito smaltato color rosso vendetta.
«Ascolta, piccolo genio: tu fai questa call, io ti do gli analytics segreti dei filtri Fuffi.
Quelli che hai sempre voluto.»
Thomas, improvvisamente vigile come un gatto al rumore della scatoletta, esitò:
«Ma… cosa gli dico? Lui vuole storytelling, io so dire solo: margin: 0 auto; padding: existential crisis;»
Silvia, con un sussurro da sirena dei social, sorrise:
«Ricorda: BUG = FEATURE. E se va male… cita Fuffi come fosse il Buddha digitale.
Tanto Giancarlo non c’è.»
Scena 3 – Le 16:00:
Il caos creativo
Il monitor si illuminò.
Sullo schermo apparve Marvin the Influencer:
capelli color arcobaleno, sfondo ologrammi animati e voce impostata da guru che ha appena letto mezza pagina di un libro di filosofia.
«Ragazzi, illuminatemi:
come create engagement transmediale?»
Thomas sentì il cuore battergli come un hard disk vecchio.
«Eh? Engagement? Beh… noi usiamo algoritmi… emotivi!»
Pausa.
Poi, in preda al panico, aggiunse:
«Tipo {position: absolute; top: 50%; left: 50%; transform: translate(-50%, -50%);}… per il cuore!»
Per la cronaca, non è un algoritmo,
è un modo per far sparire un bottone nel centro dello schermo.
Marvin inclinò la testa, confuso.
«Interessante… e nella vostra lore?
Come integrate il concetto di “reset ciclico” con il contenuto virale?»
Thomas sudò freddo.
«Ah… sì… il reset… noi lo facciamo… quando… eh… il server si riavvia.
È un rito sacro.
Mettiamo Fuffi davanti alla webcam e… aspettiamo la benedizione.»
Scena 4 – Le 16:07:
La zampa del destino
E proprio allora, come richiamato da una profezia felina,
Fuffi atterrò sulla tastiera di Thomas.
Miagolò con un tono che avrebbe convinto anche un commercialista a cambiare vita:
«Mrrrow-ow!»
(Che Thomas traduce come:
"404 Error: Human Not Found - Switch to Feline Mode")
Thomas, senza esitazione:
«Lui è Fuffi. CTO Peloso.
L’unico che sa debuggare le emozioni.»
Marvin spalancò gli occhi, ipnotizzato dallo sguardo felino che riempiva la webcam.
Era come se un intero piano editoriale gli venisse sussurrato direttamente nell’anima.
«È fenomenale! Faremo:
app di meditazione felina, filtro Instagram “Fuffi Mood”,
podcast “Codice a 4 zampe”!».
Scena 5 – Epilogo:
La birra che non fu
La call si concluse con Marvin in trance mistica e un potenziale contratto da centomila Oboli.
Giancarlo, tornando con una busta di arance e un faldone, proclamò:
«Thomas, da oggi sei Head of Feline Innovation.»
Fuffi si sistemò nel suo nuovo ufficio:
un cuscino riscaldato e la targhetta “Senior Miao Manager”. Silvia lasciò un post-it sulla scrivania di Thomas:
Scusa, stasera no.
Roberto ha un’amnesia romantica.
Morale?
Ciò che luccica inganna.
E se un gatto ti guarda dritto in camera… abbandona ogni speranza di capire se il meeting è ancora in tema.
Dipendenti, ricordate:
la prossima volta che la Social Manager vi promette una birra... Controllate che Fuffi sia nella stanza.
Se dorme sulla tastiera, accettate pure.
Altrimenti? Beh, almeno avrete un errore 404 da trasformare in feature."
Firma Unica:
> "Il Narratore
(che sa benissimo che Fuffi scrive queste storie mentre noi dormiamo)"
Fuffi, in entrambi i mondi, conclude con:
"Mrrrow" ="La morale? Io sono la morale. Ora pappetta."
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